Tutti voi saprete che i diamanti sono la pietra cardine delle gioiellerie; non solo per il loro valore ma proprio per la loro caratteristica di rifrangere la luce in diversi riflessi creando bagliori e lucentezze che solo un diamante può offrire. Esistono anche diversi tipi di diamanti, son tutti rari, ma alcuni più di altri. Per poterli distinguere e per capire il loro valore abbiamo deciso di scrivere una sorta di guida, dandovi tutte le conoscenze necessarie.
Peso (Carat Weight)
Spesso c’è una piccola disinformazione riguardo a questa caratteristica; in genere si tende a confondere la caratura con la grandezza, sebbene in verità si tratti di una misura relativa al peso. Partendo dalle basi, vediamo che l’unità di riferimento è il centinaio. Un carato può essere suddiviso in 100 punti e questo significa che un diamante da 0.75 carati, può essere visto come un diamante di 75 punti su 100 e quindi ¾ di carato.
Inoltre non c’è una proporzione diretta, infatti, un diamante da 1 carato non costa propriamente il doppio rispetto a uno da 0.5, questo perché è molto più raro trovare in natura diamanti grandi. Questo implica una maggiorazione dei prezzi che segue quasi una linea esponenziale. Inoltre sono sempre da tenere conto altri fattori come purezza, colore e taglio.
Colore
Come facilmente intuibile questa caratteristica si riferisce proprio al colore del diamante. Abbiamo una gamma che va dal bianco ghiaccio al bianco caldo. Il colore e quindi la classificazione dei diamanti avviene in base a una scala nota creata dal Gemological Institute of America (GIA). I colori vanno dalla D (incolore, alla Z). Come potete vedere la scala dei colori è mostrata in figura.
Purezza (Clarity)
Come alcuni di voi sapranno la scala della purezza rappresenta di fatto il numero di inclusioni presenti nel diamante. In generale quasi ogni pietra preziosa presenta al suo interno delle inclusioni. Sono caratteristiche naturali che si generano con la formazione del minerale stesso. Possono presentare forme differenti, come di piccoli cristalli, nuvole o piume e non sono di norma visibili a occhio nudo.
Per poterle vedere è necessario fare uso di una lente d’ingrandimento di almeno 10x. La posizione di tale inclusione contribuisce a determinare il valore del diamante stesso. Ovviamente trovare un diamante puro, equivale a trovare il top, ma in natura questi sono estremamente rari e hanno quindi dei costi decisamente molto elevati.
Anche per quanto riguarda le inclusioni esiste una scala di determinazione sempre istituita dalla GIA. A seconda della posizione, ad esempi, possiamo nascondere con la montatura alcune inclusioni e questo implica quindi avere un effetto di brillantezza molto vicino alla pietra pura. Ma avere un’inclusione in un posto visibile, ad esempio centrale, potrebbe significare una diminuzione della lucentezza. Quindi più avremo a che fare con un diamante puro, più la sua lucentezza sarà alta.
Taglio (cut)
Questa è una caratteristica che è determinata proprio dall’uomo. Per poter riflettere la luce in maniera decisamente intensa è necessario fare un taglio ben preciso. Questo viene studiato attraverso formule matematiche ed è necessario seguire i calcoli alla lettera se si vuole ottenere una pietra perfetta.
Ovviamente con taglio andiamo a indicare anche la forma stessa del diamante; come sappiamo esistono diverse forme, a cuore, tonda, a goccia, quadrata, etc. Tagliare un diamante in modo perfettamente simmetrico aiuta a riflettere completamente la luce e quindi donare la giusta e adeguata brillantezza.
Differenza tra brillante e diamante
C’è una netta differenza tra le parole brillante e diamante. Con diamante andiamo a indicare una pietra preziosa di altissimo valore. Con brillante, invece, vogliamo indicare un tipo di taglio che, a causa delle sue caratteristiche, consente di avere una lucentezza migliore. Dunque qualunque pietra può possedere un taglio brillante, ma ovviamente non tutte le pietre che luccicano sono diamanti.
Valore dei diamanti: da dove arrivano?
Determinare il valore di un diamante significa tenere in considerazione diverse caratteristiche, quali ad esempio peso e qualità. Sappiamo che più la caratura è alta, più la pietra è rara e questo ne aumenta il valore in maniera esponenziale. Due pietre con lo stesso peso possono avere ovviamente valori differenti, in base ad altre caratteristiche, come purezza, colore taglio. Esistono nel mondo diversi giacimenti, i più importanti si trovano in Brasile, India e Sudafrica. Esistono anche alcuni giacimenti nell’ex Unione Sovietica. Per quanto riguarda la loro grandezza, i più grandi mai trovati sono il Cullinan (Sudafrica) 3106 carati, il Presidente Vargas (Brasile) 726.60 carati, il Gran Mogol (India) 246 carati.
Come conservare un diamante
Il diamante è una pietra davvero rara e conservala nella maniera corretta farà sì che non perda il suo valore; per fortuna, per conservarla servono davvero pochi accorgimenti. È necessario lavare le pietre in maniera periodica in acqua tiepida con un detergente sgrassante, magari per aiutarsi si può utilizzare anche uno spazzolino con setole morbide. Una volta effettuato il lavaggio con il detersivo è necessario un buon risciacquo sempre con l’uso delle spatole. Se possibile è necessario conservare i gioielli all’interno dei propri contenitori, o, se non è possibile, è bene evitare che questi sfreghino tra di loro. Semplicemente usando questo tipo di accorgimenti potremo custodire nel migliore dei modi le nostre pietre, senza vederle cambiare nel tempo. E ricordate che, “un diamante è per sempre”.
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