Spesso anche le tragedie o i simboli di odio, possono trasformarsi in qualcosa di più, qualcosa di meglio. Alcune volte possono diventare addirittura un simbolo di rinascita. Eliminare qualcosa di orribile per ricreare invece qualcosa di nuovo, bello, prezioso è certamente un’arte non da tutti. A volte quello che si vuole fare è solo far sparire un messaggio negativo, come può essere la guerra, incanalando la sua immagine in qualcosa di positivo, magari che possa dare un qualche aiuto nel favorire i Paesi e le società in difficoltà. Come si può fare? Magari realizzando un oggetto, come una statua, un vaso, una vetrina, oppure perché no, proprio un gioiello!

Anche le bombe possono diventare gioielli!

Possiamo trasformare il “male in bene”, magari proprio plasmando un oggetto da una bomba inesplosa! Questo è proprio quello che è avvenuto a Laos, un luogo in cui forti bombardamenti hanno colpito il Paese, tra gli anni ’60 e ’70. Ovviamente dopo le esplosioni, diversi ordigni sono rimasti inesplosi e si sono sparsi per il territorio. Si tratta di diversi tipi di esplosivi differenti, alcune sono ad esempio bombe a grappolo, che, a loro volta, sono composte da 200 sotto-munizioni. Per cercare di dimenticare e “risorgere dalle ceneri” gli abitanti di Laos hanno ben pensato di trasformare questi oggetti in prodotti utili alla popolazione, come cucchiai o utensili per la cucina.

Qualcuno però è riuscito a vederne anche dell’altro. La disegnatrice Elisabeth Suda ha avuto una grandissima ispirazione da tutto questo, durante un suo viaggio nel sud-est asiatico. SI è sostanzialmente fatta catturare da queste iniziative così ricche di simbologia. Da questo ha origine la sua bellissima idea di fondere il metallo delle bombe e utilizzarlo per creare dei gioielli. La sua iniziativa non è stata da subito accolta nel migliore dei modi, poiché la popolazione era inizialmente scettica, eppure, con il tempo, ha riscosso un successo inaudito.
Sebbene tale tipo di creazione sia comunque qualcosa di lusso, Elisabeth non ha comunque perso di vista il suo scopo e ha comunque cercato di contribuire allo sviluppo delle popolazioni locali grazie alla sua attività. Per questo motivo ha scelto anche di finanziare le organizzazioni internazionali che si occupano dei paesi in via di sviluppo.

La sua idea è stata un vero successo e, non a caso infatti, molti gli oggetti preziosi che derivano da bombe (si tratta magari di collane, orecchini, bracciali) sono esposti in moltissimi Paesi del mondo. Addirittura nel Museo di Arte Contemporanea di New York. Ovviamente anche altri hanno pensato bene di seguire questo trend, andando a fondere proprio questi ritrovamenti bellici di Laos. Direttamente sul posto assistiamo alla stampa dei monili, grazie a una tecnica detta a “a staffa” che consente di realizzare pezzi unici che sono poi importati, in Paesi come l’Italia e arricchiti e decorati con pietre preziose. Per essere in linea con lo scopo iniziale, parte del ricavato viene destinato a Ink for Charity che fornisce poi i filtri in ceramenica per potabilizzare l’acqua nei villaggi rurali.

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